Le radiografie dentali sono un importante strumento diagnostico che consente agli odontoiatri di visualizzare aree non visibili durante una normale ispezione visiva. Tuttavia, è importante gestire con attenzione l’esposizione alle radiazioni per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari.
Ecco alcuni punti chiave riguardanti l’uso delle radiazioni in odontoiatria:
Tipi di radiografie dentali: Ci sono diversi tipi di radiografie dentali, tra cui le panoramiche, le periapicali e le bite-wing. Ognuna di queste fornisce informazioni specifiche sulla bocca e sui denti.
Gestione delle dosi di radiazioni: Gli odontoiatri sono addestrati per utilizzare le dosi più basse possibili di radiazioni per ottenere immagini di alta qualità. Inoltre, vengono adottate misure di sicurezza come l’uso di schermi di piombo per ridurre l’esposizione ai raggi X.
Pazienti in gravidanza e radiografie dentali: Le donne in gravidanza dovrebbero informare il loro dentista sulla gravidanza. Se possibile, le radiografie dentali vengono evitate durante il primo trimestre. Tuttavia, se è necessario effettuare una radiografia, il dentista prenderà precauzioni per ridurre l’esposizione ai raggi X.
Tecnologie avanzate: L’odontoiatria moderna utilizza tecnologie avanzate, come la radiografia digitale, che richiede dosi di radiazioni inferiori rispetto alla radiografia convenzionale. Queste tecnologie consentono anche una visualizzazione immediata delle immagini e una maggiore facilità di archiviazione e condivisione.
Formazione e protocolli di sicurezza: Gli operatori sanitari, inclusi gli odontoiatri e il personale di assistenza, vengono formati sui protocolli di sicurezza per minimizzare l’esposizione alle radiazioni. Questi includono l’uso di grembiuli di piombo, dosimetri personali e la pratica di ridurre al minimo il tempo di esposizione.
In sintesi, mentre l’uso delle radiazioni è comune in odontoiatria per fini diagnostici, è fondamentale adottare misure di sicurezza e utilizzare tecnologie avanzate per garantire che l’esposizione sia mantenuta al livello più basso possibile, garantendo al contempo una diagnosi accurata e un trattamento efficace.
La quantità di radiazioni ionizzanti emessa da una radiografia periapicale è relativamente bassa e controllata per ridurre al minimo l’esposizione del paziente. La dose di radiazioni viene misurata in millisievert (mSv). Le radiografie dentali, in generale, emettono basse dosi di radiazioni, e una radiografia periapicale tipica può variare da 0,005 a 0,01 mSv.
Per mettere questa dose in prospettiva, è interessante notare che la dose media di radiazioni a cui una persona è naturalmente esposta ogni anno (radiazioni di fondo) è di circa 2-3 mSv. Quindi, la quantità di radiazioni ricevuta da una singola radiografia periapicale è significativamente inferiore alla dose annuale di fondo.
Un paragone che potremmo considerare per meglio spiegare la bassa dose di radiazioni ricevute dal paziente quando si esegue una radiografia periapicale è con l’alimentazione, le banane ad esempio contengono una piccola quantità di potassio-40, che è una fonte naturale di radiazioni ionizzanti. Tuttavia, il livello di radiazioni proveniente dalle banane è estremamente basso. Si stima che una persona medio-esposta riceva circa 0,1 microsievert (μSv) di radiazioni per mangiare una banana.
In altre parole, la quantità di radiazioni ricevuta da una radiografia periapicale è molto inferiore rispetto alla dose di radiazioni che una persona riceverebbe consumando banane.
In ogni caso in odontoiatria diverse tecnologie avanzate sono state sviluppate per migliorare la diagnosi, il trattamento e la sicurezza dei pazienti, riducendo al contempo l’esposizione alle radiazioni. Ecco alcune di queste tecnologie:
Radiografia digitale: La radiografia digitale è una tecnologia che sostituisce le pellicole tradizionali con un sensore digitale. Questa tecnologia riduce significativamente la dose di radiazioni necessaria per ottenere immagini di alta qualità. Inoltre, le immagini possono essere visualizzate istantaneamente, riducendo i tempi di attesa per i pazienti.
Tomografia computerizzata cone-beam (CBCT): Questa tecnologia fornisce immagini tridimensionali ad alta risoluzione della bocca, consentendo agli odontoiatri di ottenere una visione dettagliata delle strutture dentali e ossee. Sebbene comporti una dose di radiazioni leggermente superiore rispetto alle radiografie tradizionali, la CBCT offre informazioni dettagliate che possono essere cruciali per pianificare trattamenti complessi.
Scanner intraorali: forniscono immagini tridimensionali ad alta risoluzione delle strutture dentali, inclusi denti, gengive e altre componenti anatomiche. Questo permette agli odontoiatri di ottenere una visione dettagliata dell’area di interesse. Le immagini 3D consentono agli odontoiatri di pianificare in modo più preciso i trattamenti, come interventi ortodontici, chirurgia orale, inserimento di impianti dentali e altri procedimenti. A differenza delle radiografie tradizionali, gli scanner intraorali non utilizzano radiazioni ionizzanti, riducendo così l’esposizione del paziente a questo tipo di radiazioni.
Prototipazione rapida e stampa 3D: Queste tecnologie consentono agli odontoiatri di creare modelli tridimensionali dei denti e delle strutture orali, facilitando la pianificazione di interventi chirurgici complessi e la produzione di protesi personalizzate.
Per quanto riguarda la sicurezza del paziente in relazione alle radiazioni, è importante notare che le moderne tecnologie odontoiatriche sono progettate per minimizzare l’esposizione del paziente. Gli odontoiatri seguono rigorosi protocolli e utilizzano dispositivi di protezione, come grembiuli di piombo e collari tiroidei, per ridurre ulteriormente l’esposizione alle radiazioni durante le procedure radiografiche. Inoltre, i professionisti dentali sono formati per valutare attentamente la necessità di radiografie in base alle specifiche esigenze di ciascun paziente.
L’uso di radiografie dentali è ben regolamentato per garantire che i benefici diagnostici superino ampiamente i rischi associati alle basse dosi di radiazioni coinvolte.